Domus de Luna continua a crescere. E questa è una buona e una cattiva notizia.
Il bilancio del XIX esercizio riflette entrambi modi di intendere questo sviluppo.
Aumentano infatti nel 2024 le persone che operano a vario titolo in Domus, 231 donne e uomini che svolgono la loro attività lavorativa all’interno delle diverse realtà di Domus de Luna. Con il fondamentale contributo fornito dai volontari, più o meno nello stesso numero, si arriva nell’esercizio appena concluso ad un impegno stabile di 426 persone.
Crescono le entrate del 20% e si recupera parte della liquidità persa nel 2023 (+315 mila euro) a causa della follia dei decreti legge che si sono succeduti a regolare gli interventi nati per migliorare l’efficienza energetica anche nei fabbricati degli Enti del Terzo Settore. Ci si può così concentrare con più forza e determinazione sugli obiettivi sociali.
Si chiude poi l’importante fase di raccolta a favore dello sviluppo dell’Oasi WWF del Cervo e della Luna con la firma di un accordo con Invitalia che vale 2,1 milioni di euro e che sommato agli altri progetti avviati con Ministero del Turismo, Agenzia della Coesione Sociale, Enel Cuore, Con I Bambini Impresa Sociale, Fondazione di Sardegna, Fondazione con il Sud, Fondazione Vismara, Fondazione Sanzeno e altri enti amici, significa una capacità di investimento fino al 2028 pari a circa 8 milioni di euro. Il tutto si traduce in una migliore azione a salvaguardia della biodiversità della Riserva, più inserimenti lavorativi per persone in situazione di difficoltà, maggiore impatto delle attività di educazione ambientale.
Anche gli ultimi nati nel mondo Domus crescono e muovono i primi passi. La Fattoria Molto Sociale ha cominciato a distribuire negli ultimi mesi dell’anno scorso la propria produzione orticola super biologica e l’Altra Galleria ha realizzato i primi laboratori e le prime mostre d’arte per i nostri ragazzi.
La Cooperativa dei Buoni e Cattivi chiude l’anno migliore di sempre con un fatturato che ha superato 1,5 milioni di euro realizzati in Locanda, al Circolo e al Rifugio. E con un nuovo piano di investimenti per rendere ancora migliori le strutture, aumentare il lavoro e quindi gli inserimenti di persone in condizione di vulnerabilità.
Codice Segreto diventa cooperativa e progetta lo sviluppo di Casa Futuro per rispondere al continuo incremento di richieste da parte di famiglie che hanno in casa persone con disabilità intellettiva da avviare a percorsi per l’autonomia.
Anche al Teatro Dante aumentano inserimenti e partecipazione, sia nel Centro Diurno Exmè dove i ragazzi vengono seguiti dai Servizi Sociali che nel Centro di Aggregazione aperto a tutti.
E lo stesso vale per tutte le attività fuori dalle strutture Domus, nelle Scuole, in Carcere, negli Ospedali.
Unico segno meno in questa tendenza generale di Domus alla crescita è dovuta alla decisione del Comune di Quartu Sant’Elena di dedicare ad altro utilizzo il fabbricato recuperato da Domus nel 2010 e destinato in tutti questi anni ad ospitare due Comunità, per adolescenti e per mamme con bambini in condizioni di grave difficoltà. Decisione non condivisa e dolorosa per molte persone, che però ci permette di prendere del tempo ed immaginare un modello di accoglienza e cura ancora migliore.
Dove si registra invece la crescita ma il segno positivo, da intendersi come cattiva no-tizia, è con il servizio Ti Abbraccio, l’intervento umanitario di assistenza alle famiglie in condizione di povertà assoluta.
Sia nella distribuzione del cibo all’Exmè e a domicilio sia nell’attività di consegna di vestiti, scarpe e biancheria presso il Non Negozio, si registrano purtroppo nuove registrazioni.
Anche per quanto riguarda l’assistenza messa in campo grazie al Banco dell’Energia, aumentano le bombole donate e le bollette pagate.
Sono infatti 8.907 le persone registrate dall’inizio di Ti Abbraccio, di cui 5.327 attive negli ultimi mesi del 2024. 2.139 i minori in povertà, 367 i piccoli sotto i 3 anni a cui Domus fornisce pannolini, omogeneizzati, latte in polvere. E per fare fronte a questo bisogno crescente non è stato sufficiente il sostegno messo in campo da parte delle istituzioni pubbliche e delle fondazioni private.
Domus ha quindi dovuto impegnare risorse proprie, per rispondere a bisogni primari che dovranno necessariamente trovare nel prossimo futuro diversa attenzione presso gli enti locali competenti. Solo così nel 2024 Domus de Luna ha potuto continuare ad assistere migliaia di famiglie in condizioni di povertà assoluta, autoalimentando il proprio modello integrato di volontariato e professionisti, donazioni in natura e acquisto di beni.
Un modello che tende sempre ad una migliore efficienza ma che non può tenere il passo ai ritmi di crescita conosciuti in questo ultimo periodo, ben oltre gli anni della pandemia, senza una presa di responsabilità piena da parte delle amministrazioni interessate.
Fiduciosi in un cambiamento di prospettiva istituzionale, che non potrà non avvenire, firmiamo il bilancio orgogliosi di essere riusciti a tenere in equilibrio l’abbraccio e la sostenibilità grazie ad un modello solidale tra organizzazioni che condividono filosofia e obiettivi, nel nome di Domus de Luna.