Un anno che vale come tre, il 2023.
Perché Domus de Luna ha investito molte energie e risorse, contemporaneamente in tre direzioni diverse. Obiettivi tutti importanti in una gestione della complessità che è risultata in alcuni momenti assai impegnativa.
Innanzitutto si è operato per concludere un rilevante investimento di efficientamento energetico su tutte le strutture che ospitano i servizi dei vari enti del terzo settore che fanno Domus. Oltre un milione di euro (1.095.194 euro) che, a causa della schizofrenia dei decreti legge che si sono alternati nel tempo sulla materia, siamo stati alla fine costretti ad anticipare integralmente.
Ora però abbiamo installato pannelli fotovoltaici, ovunque fosse possibile, sono stati cambiati gli infissi vecchi e introdotta nuova tecnologia per il riscaldamento e il riciclo dell’acqua.
Nei fabbricati dell’Oasi WWF del Cervo e della Luna, alla Locanda dei Buoni e Cattivi, a Casa delle Stelle e Casa del Sole, dappertutto si riuscirà così a ridurre i consumi energetici ed eliminare sprechi, ottimizzando l’uso dell’energia e risparmiando costi di gestione.
Come si evince nella descrizione del Bilancio d’esercizio, questo intervento ha portato ad una diminuzione importante della liquidità (573.241 euro; da 890.400 nel 2022 a 317.159 euro nel 2023). Ma siamo certi ne sia valsa la pena.
Ancora, un secondo fronte particolarmente impegnativo per Domus de Luna è stato quello dell’emergenza economica sui bisogni primari, che continua a crescere e che non si può più chiamare emergenza.
All’Exme’ la fila di persone che chiedono la spesa è sempre più lunga, oltre 7mila i beneficiari. Nel Non Negozio sono oltre mille le persone registrate per prendere abbigliamento, migliaia anche le bombole del gas donate, centinaia le bollette pagate alle famiglie che non ce la fanno.
Come l’anno scorso, anche nel 2023 si è allargata la forbice tra chi vive bene e chi no, sono sempre meno persone ad avere di più. E chi stava male prima, quest’anno è stato ancora peggio.
Di fronte a questo bisogno crescente è sempre più difficile trovare sostegno. Perché il privato sociale si rifiuta ormai di tappare i buchi del sistema nazionale e locale di assistenza, di sostituirsi alle responsabilità delle istituzioni pubbliche. Con le più importanti fondazioni di erogazione che non accettano più di parlare di emergenza, che sono tornate ad occuparsi di quello per cui sono nate, a seguire ognuna la propria missione. Con tutto il servizio sociale pubblico che si irrigidisce su modelli e pensieri che sono lontani ormai dalla realtà.
Domus de Luna ha tenuto sempre aperta la propria porta sviluppando il servizio di assistenza con un modello integrato di volontariato e professionisti, donazioni in natura e acquisto di beni. In condizione di risorse scarse, si è cercata l’efficienza nei processi, un po’ di pensiero nuovo e tanto cuore a tamponare le falle.
Infine, la gestione delle diverse attività. Che non si sono fermate, anzi. Comunità e cura, inclusione e lavoro, ambiente e agricoltura sociale. Settori in fermento che abbiamo provato a rappresentare nelle pagine che seguono del Bilancio Domus de Luna, indicando i principali obiettivi di sviluppo sostenibile che contribuiamo a raggiungere con il lavoro concreto di tutte le nostre realtà, integrando aspetti economici, sociali e ambientali.
Un mondo che è fatto nel 2023 di 5 milioni di euro investiti sul territorio e di 209 persone che svolgono la loro attività lavorativa all’interno delle diverse realtà di Domus de Luna, a vario titolo. Con il fondamentale contributo fornito dai volontari, più o meno nello stesso numero, un impegno stabile di 416 persone, che hanno cercato di fare del proprio meglio. E che secondo me ci sono riuscite.