I nostri primi 20

Venti lune. Molte più di quante pensassimo, molte meno di quante saranno ancora.

Tra pochi giorni facciamo festa…

Ma forse conviene partire dal nome, da Domus de Luna. Da quando più di vent’anni fa giravamo per gli uffici e parlavamo con i tanti, forse troppi, funzionari di tanti, forse troppi, enti competenti della sicurezza e del benessere di bambini e ragazzi e mamme in condizioni di grave disagio.

Nel 2005 scoprimmo che chiudevano gli Orfanotrofi, per legge, entro il 31 dicembre dell’anno dopo. Petra ed io, con qualche amico che da subito ci ha dato una mano, cercammo di capire dove sarebbero finiti questi trentamila minori in uscita dagli istituti. Abbiamo allora deciso di fare la nostra parte, di aprire una casa per accoglierli e prendercene cura. E di farlo nel modo migliore possibile, visitando chi già lo faceva, studiando i modelli di riferimento, parlando con gli esperti del settore. Per questo Casa delle Stelle nasce diversa, cercando di mettere insieme le speranze che ci sembravano migliori, provando un modello nuovo a metà tra casa famiglia e comunità. Dove accoglienza e cura fossero insieme, cuore e ragione, professionalità e abbracci. Pensando anche all’architettura degli spazi, a fare una cosa bella e colorata, a renderla aperta e al tempo stesso protetta.

Negli uffici che giravamo con Petra, quando raccontavamo quello che stavamo già iniziando a fare, la risposta più frequente era un po’ domanda un po’ esclamazione. “Voi volete la luna!” era diventata una frase ripetuta dai tanti che ci invitavano a volare più bassi, a replicare modelli e standard esistenti, a camminare per le strade battute. Per questo la fondazione partecipata subito da tanti amici si chiamò Domus de Luna, e la Luna è stata lo strumento che ha permesso l’apertura delle case dedicate a piccoli e meno piccoli, alle mamme con i loro figli.

E che poi ha reso concreta l’idea di anticipare quando possibile il disagio, di portare un po’ di respiro e prospettiva con musica, arte e sport, anche e soprattutto dove non è facile entrare, dove spesso si conosce l’abbandono. Così come, in parallelo, ha permesso di poter pensare al dopo, ad una vita che abbia senso vivere, fondata sul rispetto, il lavoro, lo stare insieme. Exmè e Buoni e Cattivi, a provare un “prima” e un “dopo” diversi, innovando ma non troppo, con strumenti e modelli semplici.

Nascono così TiAbbraccio, il Teatro Dante, la Polisportiva Popolare, l’Altra Galleria e anche Casa Futuro con Codice Segreto. Insieme alla Locanda, al Circolo e al Rifugio dei Buoni e Cattivi. E negli ultimi anni l’Oasi WWF del Cervo e della Luna e la Fattoria Molto Sociale, cercando di coniugare cura dell’ambiente e riscatto sociale.

Un elenco di nomi che meritano uno spazio e un’attenzione che va oltre questa mail. Nomi che significano poco per chi non li conosce ma tanto per le migliaia di persone che in questi 20 anni hanno conosciuto Domus de Luna. A volte significano proprio tutto.

20 anni e tanti progetti ancora in divenire. Non solo luoghi che sono ormai Domus de Luna ma anche carceri e ospedali, oltre che strade, scuole, campi. Sempre cercando di dare risposta nuova a diritti non rispettati, a bisogni non riconosciuti.

Pensando innanzitutto a chi sarà dopo di noi, a chi tra 20 anni sarà Domus de Luna.

Oggi festeggiamo le mamme, i bambini e i ragazzi che hanno fatto bella Domus de Luna. Grazie per questi 20 anni insieme, per questi 20 anni di sogni da realizzare, di lune da portare a terra.

Tanta strada è stata fatta e tanta ne faremo ancora. Se vuoi camminare al nostro fianco, vieni a darci una mano e partecipa con noi anche con una donazione: IT35U0101504801000070473835

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