Finalmente si volta pagina. Il 2022 è stato l’anno della ripresa, il primo di abbracci tanti e veri, di sorrisi senza mascherina. Le molte e belle manifestazioni di resilienza in Domus de Luna, l’orgoglio di aver fatto la propria parte nei momenti duri dell’emergenza, la voglia di ricominciare a vivere e lavorare in pienezza, tutto ciò ha reso questo bilancio un racconto di rinascita. Pieno di forza, riscatto, solidarietà, futuro.

Nelle Comunità e a Sa Domu Pitticca. In Locanda, al Circolo, nelle Camere dei Buoni e Cattivi. Con gli amici di Codice Segreto a Casa Futuro, all’Oasi del Cervo e della Luna con il WWF. Al Teatro Dante e sempre più in strada e nelle scuole. Dappertutto abbiamo ricominciato a fare la nostra parte, ci siamo riappropriati delle nostre vite, siamo cresciuti un po’ ovunque, è stato realizzato tanto e bene.

Con un però: l’emergenza economica sui bisogni primari che continua e che non si può continuare a chiamare emergenza. All’Exmè la fila di persone che chiedono una mano non è diminuita nel 2022, anzi.

Sono diventati più di 6mila i beneficiari registrati al servizio di TiAbbraccio, mantenendo una tendenza preoccupante alla crescita anche in questi primi mesi del 2023. Come anche l’anno scorso si allarga la forbice tra chi riesce a farcela e chi no, sono sempre meno persone ad avere di più.

Chi stava male prima, quest’anno è stato peggio: la pandemia finisce ma la fila aumenta. In un contesto, quello in cui Domus de Luna opera con l’Exmè, che diviene paradossalmente peggiore, nonostante tutto il resto rinasca. Perché il privato sociale si rifiuta di continuare a tappare i buchi del sistema di assistenza sociale, di sostituirsi alle responsabilità delle istituzioni pubbliche. Con le più importanti fondazioni di erogazione che non accettano più di parlare di emergenza a tre anni dal primo lock down, che vogliono tornare ad occuparsi di quello per cui sono nate, a seguire ognuna la propria missione. Con tutto il sistema pubblico di tutela dedicato a chi è fragile, bambini e donne innanzitutto, che si sperava approfittasse della crisi per cambiare, e che invece si irrigidisce su modelli e pensieri che sono lontani ormai dalla realtà del bisogno.

Continuiamo a sperare e operare perché il cambiamento avvenga, con la consapevolezza che le tante Domus de Luna che hanno fatto l’Italia un pochino migliore, soprattutto al Sud e soprattutto durante l’emergenza, non possano continuare a tappare buchi ormai divenuti strutturali, elementi permanenti di un sistema sociale che in questi anni è cambiato. Che ha di conseguenza necessità di risposte diverse, nuove.

Bilancio 2019

Altri documenti e bilanci

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5xMille

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